Cosa succede a chi mangia avena con la gastrite? Ecco la verità

Nota scientificamente con il nome di Avena sativa, l’avena è uno dei cereali maggiormente consumati ed apprezzati, sopratutto a colazione, anche se negli ultimi anni viene spesso preferita ad altre tipologie di alimenti per le numerose proprietà benefiche, che la rendono particolarmete adatta a chi segue regimi alimentari specifici.

Molto diffusa nei paesi nordici e in quelli del gruppo mitteleuropeo, da alcuni anni l’avena è diventata piuttosto popolare anche da noi. Originaria molto probabilmente dell’India, da secoli viene utilizzata per foraggiare gli animali ma data anche la versatilità ha trovato gradualmente numerose applicazioni, a colazione ma non solo.

Le proprietà

Rispetto ad altre tipologie di cereali come il grano, l’avena anche dopo la “raffinazione” mantiene la crusca ed il “germe”, ossia le parti del cereale che racchiudono più nutrienti. Sempre tra i cereali risulta essere quello che fornisce il maggior apporto di proteine.

In generale è un’ottima fonte di fibre, grassi insaturi (quelli “buoni”), numerosi minerali come fosforo, ferro, magnesio, calcio, zinco e potassio, oltre a vitamina A e B.

Nonostante non sia considerabile un cereale ipocalorico, visto che supera le 300 calorie per 100 grammi, data la composizione e l’elevato potere saziante, risulta essere molto presente nelle diete dimagranti, anche perchè si “sposa” bene con numerose tipologie di frutta, oltre al noto porridge, ossia la zuppa d’avena.

Cosa succede a chi mangia avena con la gastrite? Ecco la verità

Chi soffre di gastrite e reflusso gastroesofageo trae enormi benefici dal consumo di avena, che risulta essere particolarmente digeribile anche per chi manifesta questi problemi: stimola l’intestino pigro ed ha proprietà diuretiche importanti.

Indicata anche per la digestione degli anziani, anche grazie all’importante apporto di fibre. E’ molto utile per contrastare il colesterolo cattivo, contribuendo al “lavoro” di quello “buono”, e anche per i diabetici, vista la presenza di betaglucano e allo scarsissimo apporto glicemico.