Il concetto di cioccolato è profondamente esteso e variegato e molto spesso travalica la presenza effettiva di cacao, che in quasi tutti i casi è presente in quantità più o meno costante nelle preparazioni. Quasi perchè il cioccolato bianco non sarebbe nell’accezione più pura un cioccolato in senso stretto in quanto non contiene alcun apporto di cacao vero e proprio. Questo ha inevitabilmente fatto nascere i “pro” e i “contro” della variante bianca.
Il cioccolato bianco fa male? Ecco come viene prodotto
Come è realizzato il cioccolato bianco? Le origini di questa variante risalgono al contesto storico successivo alla prima guerra mondiale in quanto è stato introdotto in Svizzera da parte di quella che sarà la Nestlè proprio come variante “economica” del cioccolato puro.
E’ sostanzialmente più semplice strutturalmentee essendo costituito soprattutto da 3 soli ingredienti, burro di cacao, zucchero e latte in polvere, al quale possono essere aggiunti in quantità limitate forme di aromi ed addensanti.
Manca quindi il cacao, che conferisce al tradizionale cioccolato una importante dose di “poteneza energetica” da parte del consumatore. In senso generale il cioccolato bianco risulta essere più carico di zucchero quindi molti lo considerano estremamente nocivo.
Il consumo è effettivamente sconsigliato per chi soffre di glicemia alta o diabete, di contro è dotato di un importante potere saziante che rende difficile consumarne in quantità importanti. Rispetto al cioccolato “vero”, quello bianco è più ricco di vitamine in particolare del tipo B, oltre che di retinolo, sostanza che è particolarmente utile per preservare ed aumentare l’elasticità oltre che un aspetto salutare della pelle.
Dato che è privo di sostanze eccitanti a livello del sistema nervoso centrale, risulta essere più adatto da parte di chi soffre di problematiche relative a sostanze eccitanti, come la caffeina. Quindi ai bambini e per chi soffre di ipertensione risulta essere una buona variante.
